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Mugello e Imola: caratteristiche e storia dei due circuiti italiani del Motomondiale

Mugello e Imola: caratteristiche e storia dei due circuiti italiani del Motomondiale

L’Italia vanta una notevole tradizione nel mondo dei motori e gode di ben 2 circuiti iconici che ogni anno ospitano alcune delle gare del campionato mondiale di MotoGP: si tratta dell’Autodromo Internazionale del Mugello e dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Entrambi i tracciati, pur con storie e caratteristiche diverse, sono universalmente riconosciuti per la loro complessità tecnica e la bellezza paesaggistica che li circonda.

L’Autodromo Internazionale del Mugello: tra le colline toscane

Situato nel comune di Scarperia e San Piero, nella città metropolitana di Firenze, il Mugello Circuit è un gioiello di proprietà della Ferrari. La sua storia ha inizio con la necessità di sostituire il pericoloso circuito stradale del Mugello, attivo dal 1914 fino al 1970, quando la pista fu teatro di un tragico incidente. L’attuale autodromo, progettato dall’ingegner Gianfranco Agnoletto, fu costruito su circa 170 ettari e inaugurato nel 1974. Nel 1988, la Ferrari ne acquisì la proprietà, avviando un’imponente opera di ristrutturazione per modernizzare le infrastrutture, mantenendo però intatto il disegno originale del tracciato, particolarmente impegnativo per i piloti. Nel 2011 il circuito ha beneficiato di una riasfaltatura completa e ha ricevuto premi come “miglior circuito mondiale di motociclismo” per ben 5 volte. La pista ha ospitato il Gran Premio della Toscana di Formula 1 nel 2020 e diverse tappe del Giro d’Italia. Nel 2025 il grande favorito del Gran Premio d’Italia era Marc Marquez e in effetti anche quanto accaduto sul tracciato ha rispettato l’indicazione dei vari pronostici della MotoGP e delle aspettative di tifosi e appassionati. A fine anno l’ultima edizione della corsa potrebbe essere ricordata dunque come una delle tappe fondamentali della probabile vittoria del titolo da parte dello spagnolo.

Con una lunghezza di 5.245 metri e 15 curve, il Mugello è rinomato per il suo rettilineo in salita di oltre un chilometro e per i severi cambi di pendenza. Le curve come “Arrabbiata 1” e “Arrabbiata 2” sono note per essere molto veloci, cieche e impegnative, in quanto richiedono grande precisione ai piloti. Altri punti cruciali includono la chicane in discesa Casanova-Savelli e la curva “San Donato”, la prima del tracciato, dove è fondamentale una frenata tardiva. Il Mugello è stato un appuntamento fisso per il Motomondiale, ospitando il Gran Premio motociclistico d’Italia dal 1994, dopo precedenti edizioni negli anni ‘70 e ‘80. È un circuito apprezzato anche per la sua sicurezza, grazie alle ampie vie di fuga e all’asfalto innovativo.

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari: il “Piccolo Nürburgring d’Italia”

Comunemente conosciuto come autodromo di Imola, questo circuito si trova nell’omonimo comune vicino a Bologna. Inaugurato ufficialmente nel 1953 come “Auto-motovelodromo Prototipo CONI di Imola”, assunse il nome di Autodromo Dino Ferrari nel 1970, in memoria del figlio di Enzo Ferrari, e poi l’attuale denominazione dopo la morte di Enzo nel 1988. Il circuito ha una lunghezza di 4.909 metri per le auto e 4.936 metri per le moto ed è uno dei pochi al mondo ad avere un senso di marcia antiorario. Imola ha ospitato numerose competizioni internazionali, inclusi Gran Premi di Formula 1 (il Gran Premio d’Italia nel 1980, il Gran Premio di San Marino dal 1981 al 2006 e il Gran Premio dell’Emilia-Romagna dal 2020) e tappe del Motomondiale. A seguito di gravi incidenti nel 1994, tra cui quello che portò alla morte di Ayrton Senna, il tracciato ha subito modifiche significative per migliorare la sicurezza, trasformando sezioni come il “Tamburello” e la “Villeneuve” in chicane più lente. La sua area dei box è stata completamente ricostruita tra il 2006 e il 2008 sotto la direzione dell’architetto Hermann Tilke, e nel 2022 ha ottenuto la massima certificazione ambientale FIA.

Con le sue 21 curve, la direzione antioraria e un rettilineo principale di circa 1.190 metri, quello di Imola è un circuito molto tecnico e difficile da affrontare che richiede un profilo di guida di livello altamente professionale. Gli appassionati possono visitare l’Autodromo attraverso tour guidati, tra cui il Paddock Tour che permette di scoprire la storia del circuito e salire sul podio. I visitatori possono anche provare l’emozione di guidare sul tracciato con simulatori di Formula 1 o partecipare a parate con le proprie auto o moto. Per i ciclisti, l’autodromo offre la possibilità di allenarsi in pista, proseguendo poi sul percorso storico dei Tre Monti.

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Martina Napolano

Con una laurea in Economia e oltre dieci anni di esperienza, Martina è una copywriter specializzata in economia, business e finanza. Ha collaborato con aziende leader e start-up, creando contenuti chiari e coinvolgenti. Martina è esperta nel rendere accessibili argomenti complessi, aiutando le imprese a comunicare efficacemente con il loro pubblico. La sua passione per la scrittura persuasiva si riflette in ogni progetto, offrendo sempre valore e chiarezza.