Murray referendum Scozia: il tennista ha espresso su Twitter il suo favore verso la liberazione della Scozia, attirando le ire del pubblico.
Murray referendum Scozia
Caos in Scozia dopo il tweet di Andy Murray in favore dell’indipendenza della Scozia. Polizia già allertata nel caso qualcuno decidesse di passare dalle parole ai fatti e rispostacce verso l’ex campione di Wimbledon, dopo aver pubblicato il tweet pro-Scozia libera, nel quale accusava anche i sostenitori del “no” di aver mal interpretato il suo punto di vista nei giorni passati. Infatti, il tennista non ha votato per l’indipendenza della Scozia, perché ridiede ormai da anni nel Surrey.
Huge day for Scotland today! no campaign negativity last few days totally swayed my view on it. excited to see the outcome. lets do this!
— Andy Murray (@andy_murray) 18 Settembre 2014
Se da un lato, però, la sua affermazione a favore dell’indipendenza ha deliziato il Primo ministro scozzese Alex Salmond, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda i sostenitori della campagna #BetterTogether.
Anche il pubblico in generale non ha gradito l’esternazione di Murray e la dimostrazione arriva dai centinaia di commenti negativi raccolti dal Daily Mail, nei quali i lettori gli danno del codardo, per essersi esposto solo quando i “si” sembravano in rimonta. Alcuni hanno sostenuto che lui abbia il “carisma di un merluzzo” e hanno promesso che il prossimo anno, a Wimbledon, avrà tutti contro, così come la collina a lui appena intitolata (Murray Mount) non verrà mai più chiamata così.
In rete la reazione addirittura degenera e va fuori controllo, con il tweet di un certo Harry S., già oggetto d’indagine da parte della polizia, che esprime il proprio rammarico perché “quel miserabile ipocrito anti-britannico non è stato ucciso a Dunblane”, ovvero durante il massacro del 1996 nella sua scuola elementare, quando 16 scolari e un insegnante vennero trucidati.









