NBA – Playoff al via, lo scenario della Eastern Conference: Atlanta e Cleveland lanciatissime, Chicago a confronto con i Bucks. Grande equilibrio tra Raptors e Wizards

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Chiusa un’altra, lunga stagione da 82 partite, finalmente ci siamo. It’s Playoff time in NBA, si arriva al momento della resa dei conti: occasione migliore per presentare ed analizzare, ad un giorno dall’avvio della post season e partendo dalla Eastern Conference, le sfide delineatesi al termine della regular season.

Atlanta Hawks (1) – Brooklyn Nets (8): la stagione regolare ha dimostrato, nella maniera più nitida possibile, la differenza tra una squadra organizzata e con una precisa idea di pallacanestro ed un team spesso sfilacciato, molto legato alle prestazioni (negative) degli spot 1 e 2. 60 vittorie e 22 sconfitte, secondi ai soli Golden State Warriors, gli uomini di Budenholzer sono andati oltre alle aspettative di tutti: pericolosità in ogni ruolo del campo, dal playmaking di Teague alla precisione chirurgica dall’arco del duo Korver-Carroll, passando per la grande presenza sotto canestro di Millsap ed Horford. Quintetto completo, vario e capace di pescare dalla panchina soluzioni importanti come Schröder e Scott: se gli Hawks ripeteranno la stessa pallacanestro mostrata in stagione regolare, sarà difficile per i Nets poter pensare ad un’impresa, con gli Hawks più che diretti verso le finali di Conference. Brooklyn ha trovato nella discontinuità il limite più grande, migliorando con il rientro di Lopez (determinante) e trovando, nelle ultime gare giocate, un Thaddeus Young più solido e capace di dare un ottimo contributo. A deludere spesso le aspettative sono stati Deron Williams e Joe Johnson, rimpiazzati, per quanto possibile, dal buon apporto offerto da Jack, Bogdanović ed Anderson. Capaci di avere la meglio sugli Indiana Pacers nella volata per l’8° posto, con i Miami Heat defilatisi, all’improvviso, a sorpresa, i Nets hanno chiuso con un record negativo (38-44) ma sufficiente per strappare un pass per i playoff: la chiave per potersela giocare al meglio contro gli Hawks starà nel ritrovare un contributo collettivo, con D-Will ed il grande ex di turno, tiratore come pochi se in giornata, chiamati a ritrovare produttività offensiva.

Toronto Raptors (4) – Washington Wizards (5): sfida equilibrata e molto interessante, con i ragazzi di coach Casey in calo dopo un grande inizio (complici anche le frequenti assenze di DeRozan e Lowry) ma pronti a dar battaglia ad una Washington senza dubbio interessante e dallo starting five (Wall-Beal-Pierce-Nenê-Gortat) potenzialmente ricchissimo di punti nelle mani. Un’arma importante potrebbe essere rappresentata dalla panchina, forse meglio assortita in casa Raptors con Vasquez, Ross o Patterson e, soprattutto, Lou Williams (15.5 punti di media a partita) capaci di garantire un contributo importante alla franchigia canadese.

Chicago Bulls (3) – Milwaukee Bucks (6): alla ricerca di una finale di conference da anni e penalizzati, ancora una volta, dalle precarie condizioni fisiche di Derrick Rose, i Chicago Bulls dovranno prestare attenzione ad un’autentica mina vagante, una delle grandi sorprese di questa stagione. I Milwaukee Bucks di Jason Kidd, capace immediatamente di riscattare la pessima annata vissuta a Brooklyn con un capolavoro in termini di costruzione di squadra, hanno trovato nell’atletismo di Antetokounmpo e nella solida stagione di Middleton un’arma importante per raggiungere i playoff. Gran merito per la conquista della post season va anche a Brandon Knight, ceduto nella trade che ha portato Michael Carter-Williams ai Bucks: autentico leader offensivo rimpiazzato, ora, da un play completo, con ampi margini di crescita e con la passione per la tripla-doppia. Un aspetto nel quale gli uomini di Kidd potrebbero pagare dazio è relativo al reparto lunghi, con Noah e Gasol che, in condizioni ottimali, risulterebbero poco contenibili per il trio Pachulia-Ilyasova-Henson. E su Chicago, che dire? Con un Butler formato prima parte di stagione (20 PPG, incontenibile) ed un Mirotić spaziale (10.2 PPG al primo anno in NBA), i problemi potrebbero essere certamente relativi: reparto guardie completo, con Hinrich e soprattutto Brooks, piuttosto caldo negli ultimi match disputati, pronti ad uscire dalla panchina insieme a Taj Gibson, furia agonistica in persona nel pitturato. Se Thibodeau ritroverà la Sua Chicago, l’impressione è che la serie possa finire senza grossi intoppi nelle mani dei Bulls. Ma guai a sottovalutare l’entusiasmo dei Bucks, e i pericolosi ingressi dalla panchina di O.J. Mayo…

Cleveland Cavaliers (2) – Boston Celtics (7): una partita a bowling , al posto del consueto allenamento,per creare maggior coesione nel gruppo, e una stagione svoltata in quel di Los Angeles. A David Blatt è servito qualche mese per potersi adattare al meglio al mondo NBA, con in mano una squadra potenzialmente da titolo e comprendente il giocatore più forte e completo della lega. I Cleveland Cavs si sono ritrovati, grazie anche alle positive mosse sul mercato scaturite dalla trade che ha portato Waiters ad OKC e Shumpert, Mozgov e J.R. Smith alla corte di LeBron James: scalata dopo scalata, per lungo tempo anche fuori dalle prime 8, Irving e soci hanno poi stravolto la stagione, concludendo con un secondo posto blindato da settimane e pronti a conoscere il nome del proprio avversario. Ed ecco i Boston Celtics, altra squadra rivoluzionata da una trade positiva (nonostante l’addio di Rondo) capace di trovare in Isaiah Thomas, Evan Turner e Jae Crowder tre elementi già importantissimi nello scacchiere di Brad Stevens. Affiancati ad Avery Bradley, Marcus Smart e compagni, con un Gigi Datome in più e finalmente in grado di trovare lo spazio che merita, i Celtics hanno trovato una qualificazione alla post season quasi insperata, dopo una prima parte di stagione che lasciava presagire tutt’altro scenario. Niente tanking, invece, e tanta voglia di far sudare una Cleveland sicuramente superiore e lanciatissima verso le Finals. Anche con un Kevin Love sotto osservazione: unica vera star che, sinora, ha parzialmente deluso le aspettative.

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