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Moda nel tennis: come è cambiato l’outfit nel tempo

Moda nel tennis: come è cambiato l’outfit nel tempo

Capita di frequente di trovarsi presso un qualunque mercatino dell’usato dove poi si scoprono oggetti e indumenti antiquati ma che hanno fatto parte di un processo storico indelebile. Ad esempio, è stata condivisa l’esperienza di aver trovato su una bancarella di vestiti, un indumento risalente agli anni ’70: la memorabile polo di marca Fila indossata da Björn Borg durante le sue incredibili partite di tennis. Tuttavia, oggigiorno la linea di demarcazione del confine tra il tennis e la moda si sta facendo costantemente più sottile, ma ciò probabilmente vale per lo sport in generale. Gli indumenti degli sportivi devono essere realizzati in materiali traspiranti e al contempo devono rendere stiloso un tennista agli occhi del pubblico, combinando la praticità con l’estetica.

Rispetto ai decenni passati, l’abbigliamento da tennis è cambiato tantissimo anche perché sempre più atleti professionisti utilizzano accessori personalizzati. Questo trend, peraltro, è molto in voga anche tra i tennisti amatoriali dato che è sufficiente rivolgersi a un e-commerce specializzato nell’abbigliamento sportivo personalizzabile per griffare magliette e pantaloncini con le proprie iniziali o con un logo particolare. Ma oltre alla personalizzazione, sono fattori come la comodità e il design accattivante della maggioranza degli indumenti a interessare gli sportivi e non. Restando nell’ambito tennistico, è interessante esplorare l’evoluzione della moda e dell’abbigliamento sportivo legato a questa affascinante attività fisica: ecco come è cambiato l’outfit nel tempo.

La moda nel tennis agli inizi del Novecento

Uno degli sport di maggior successo sul piano internazionale è sicuramente il tennis, il quale ha acquisito sempre più notorietà nel corso degli anni. I tennisti sono diventati molto popolari, al punto che hanno partecipato a diversi spot pubblicitari e si sono concessi molteplici apparizioni in televisione. Inizialmente, ovvero durante i primi anni del Novecento, le divise di questi sportivi erano composte da camicia, gilet e pantaloni lunghi per gli uomini, mentre quelle delle donne erano formate da un abito lungo con cappello e corpetto di pizzo.

A rompere la tradizione fu Suzanne Lenglen negli anni ‘20, sia per ciò che concerne l’approccio al gioco del tennis, sia per quanto riguarda l’abbigliamento sportivo, poiché proveniva dal mondo della danza classica e ciò si notava in tutto e per tutto. Altri nomi da citare obbligatoriamente sono René Lacoste e Fred Perry, resi celebri dalle loro polo con un coccodrillo come logo sul petto, nonché dal design innovativo evidenziato dal colletto largo e dalle maniche corte. Benny Austin fu la prima a indossare i calzoncini corti durante una partita di tennis, e per di più lo fece a Wimbledon negli anni ‘40. Tuttavia, la vera pioniera di tale cambiamento fu Lea Pericoli, la quale indossava abiti talmente corti che era possibile intravedere l’intimo.

Il tessile italiano comincia a incidere

Negli anni ’60 fu Sergio Tacchini a introdurre i colori nelle divise dei tennisti, e tra questi John McEnroe apprezzava particolarmente gli indumenti dello stilista italiano. Ma il tessile italiano comincia a incidere nel tennis, tanto che Leonardo Servadio creò il marchio Ellesse, i cui vestiti venivano realizzati in cotone traspirante combinato con un design moderno e giovanile. Ma il brand italiano maggiormente memorabile, come anticipato, è Fila. Quest’ultimo ha dato vita a polo a righe verticali rosse e blu, le quali venivano indossate da Borg, Vilas e Panatta, ma la tradizione si è diffusa fino agli anni ‘80 e ‘90 con Seles e Becker. Proprio negli anni ‘80 il tennis cominciò ad essere uno sport più veloce, e lo si notava anche nei contrasti tra i modi di vestirsi: Agassi era trasandato; Sampras ordinato.

Al giorno d’oggi?

Oggigiorno gli sponsor sono fondamentali per l’organizzazione di tornei e per la combinazione di incontri tra tennisti e tenniste celebri. Federer veste elegante, Djokovic ha invece riportato in auge il brand Sergio Tacchini, le sorelle Williams sono più eccentriche, e la tendenza va verso il luxury-sportswear.

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Martina Napolano

Con una laurea in Economia e oltre dieci anni di esperienza, Martina è una copywriter specializzata in economia, business e finanza. Ha collaborato con aziende leader e start-up, creando contenuti chiari e coinvolgenti. Martina è esperta nel rendere accessibili argomenti complessi, aiutando le imprese a comunicare efficacemente con il loro pubblico. La sua passione per la scrittura persuasiva si riflette in ogni progetto, offrendo sempre valore e chiarezza.