Inter Vidic campionato: il difensore serbo parla degli obiettivi e delle sue impressioni sul calcio italiano
Conferenza stampa pre Palermo – Inter, Vidic si sostituisce a Mazzarri e parla dell’Inter e del calcio italiano. L’ex colonna portante e capitano del Manchester United può vantare un curriculum impressionante, impreziosito dai tanti successi e trofei vinti con la maglia dei Red Devils. L’impatto col calcio italiano non è stato proprio serenissimo. Il serbo dopo una buona prestazione è stato espulso contro il Torino alla prima giornata per un gesto, secondo lui, mal interpretato.
Proprio su questo punto si soffermano le prime dichiarazioni del centrale difensivo, “Devo adattarmi al calcio italiano, soprattutto al metro degli arbitri. Ho notato quanto possa essere diverso rispetto al campionato inglese. Non è solo una questione di arbitri – prosegue – ma sono anche i giocatori che rendono difficile il loro lavoro. Ci sono modi di fare che non ci sono in Inghilterra. Ho parlato con Ranocchia, mi ha detto come mi devo comportare con gli arbitri e spero di adattarmi il più velocemente possibile”. Vidic lascia così intendere le profonte diversità tra le due competizioni.
Successivamente il giocatore decide di parlare degli obiettivi dell’Inter e di come lui possa diventare un leader carismatico nonostante il suo arrivo a Milano sia così recente: “Non ci sono solo io, ci sono tanti giocatori esperti che possono essere presi come esempio per come si allenano e per come si comportano. Dobbiamo raggiungere la Champions League, dobbiamo essere capace di raggiungere i nostri obiettivi come squadra, lavorando sul gruppo possiamo fare bene”.
Parole al miele anche per il suo nuovo allenatore. Vidic tesse le lodi del tecnico toscano paragonandolo anche a Sir Alex Ferguson e risaltandone la grande bravura nel tenere compatto il gruppo partita dopo partita. L’ultima dichiarazione è sicuramente la più piccata ma senza sconfinare nella critica esasperata: “Non sono qui per cambiare la mentalità, devo essere io ad adattarmi. Preferisco il calcio inglese perché è più onesto. Si potrebbero diminuire certe situazioni per rendere il gioco più veloce e piacevole”. Con queste ultime parole il difensore sottolinea ulteriormente la diversità di ritmo e intensità, dettate anche da direzioni di gara pignole e non sempre impeccabili.
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