I giochi olimpici di Rio 2016 non smettono di regalare emozioni. La scorsa notte, l’icona del nuoto statunitense Michael Phelps, ha arricchito la sua infinita collezione di medaglie d’oro con quelle conquistate nei 200 metri farfalla e nella staffetta 4×200 insieme ai connazionali Lochte, Dwyer e Haas.
Ormai abbiamo praticamente finito gli aggettivi per descriverlo. Micheal Phelps, lo squalo di Baltimora, la scorsa notte a Rio 2016 è riuscito ancora una volta a stupire tutti, mangiandosi letteralmente gli avversari. Ieri notte abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione di tenacia, potenza e tecnica di questa macchina perfetta del nuoto statunitense. E se qualcuno pensava che lo squalo non avesse più fame, beh adesso avrà sicuramente cambiato totalmente opinione da cima a fondo. Chiedere ai vari Chad le Clos, Masato Sakai e Tamas Kenderesi per ulteriori conferme.
Nei 200 metri farfalla Michael conduce una gara aggressiva, come ai vecchi tempi, resistendo fino alla fine agli attacchi di Sakai e Tenderesi, arrivati rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio. Fuori dal podio il sudafricano Le Clos, l’avversario che più di tutti lo aveva provocato dopo essere riuscito a strappare allo squalo la medaglia d’oro nella scorsa edizione di Londra 2012. 1’53″36 il tempo registrato da Michael. Vendetta compiuta, tempo di abbracciare la moglie Nicole e il piccolo Boomer, che è già tempo di tornare in vasca. Nella staffetta insieme ai compagni Lochte, Dwyer e Haas, Michael nuota l’ultima frazione, che ha il sapore di una passerella verso l’ennesimo trionfo di un campione senza eguali. La squadra statunitense domina la gara dalla prima all’ultima vasca, chiudendo in 7’00″66 davanti a Gran Bretagna e Giappone. Per il Messi del nuoto si tratta della terza medaglia d’oro conquistata a Rio. La prima l’aveva ottenuta nei 4×100 metri stile libero. Continua dunque ad allargarsi la collezione di medaglie olimpiche conquistate da questo extraterrestre: 21 ori, 2 argenti e 2 bronzi il bottino del Kid di Baltimora in ben 4 olimpiadi. Aggiungedole a quelle conquistate ai Mondiali e ai giochi PanPacifici, il totale ammonta a 64 medaglie d’oro, 13 d’argento e 3 di bronzo. Per non parlare della sconfinata quantità di record mondiali stabiliti dall’atleta statunitense, su tutti, quello del maggior numero di medaglie vinte in una singola edizione dei giochi olimpici: a Pechino 2008 infatti furono ben 8 le medaglie d’oro conquistate da Phelps, un’impresa da leggenda. Numeri da capogiro, numeri di un fenomeno di questa disciplina per cui vittorie e record sono diventati praticamente roba di ordinaria amministrazione. Nel corso degli anni, sono stati tantissimi gli aneddoti che hanno accompagnato la carriera di Phelps: dalle voci sugli allenamenti sovrumani in palestra, a quelle sulla dieta di 8000 calorie giornaliere assunte dall’atleta per poi essere puntualmente bruciate in piscina. Non sono mancate neppure alcune “marachelle”: si va dai ritiri della patente del 2004 e del 2015 per guida in stato d’ebbrezza, alla foto scattata nel 2009 a un party, la quale ritraeva il nuotatore intento a fumare marijuana con un bong. Nonostante tutto Phelps se la cavò con qualche multa salata e alcune lettere di scuse agli sponsor e alla federazione. Tutte cose ormai passate in secondo piano. In quella che potrebbe essere l’ultima partecipazione a un’olimpiade, Michael si è semplicemente ripreso un trono messo in discussione dopo le recenti controversie e il suo momentaneo ritiro. Consapevole di aver terminato la parentesi più luminosa della sua carriera dopo le imprese di Atene, Pechino e Londra, Phelps si era ritirato subito dopo l’edizione del 2012. Il campione ha provato a fare carriera anche nel golf e addirittura nel poker, altra sua grande passione. Una strana parentesi che ricorda quella di un’altra leggenda dello sport statunitense: Michael Jordan. Come molti ricorderanno, infatti, il cestista si ritirò nel 1993 all’apice della sua carriera per dedicarsi al baseball, con molta meno fortuna. Ed esattamente come fu per Jordan, Phelps tornò a dedicarsi nel 2014 alla sua passione principale, ovvero l’attività natatoria, per la gioia di tutti gli appassionati.
Phelps ora ha ben 31 primavere alle spalle, ma questo poco importa. Michael continua a sostenere di avere ancora l’energia e la voglia di stupire di un ventenne, e a giudicare dagli ultimi risultati, non possiamo che dargli ragione.