Giornata epocale per la storia del nuoto femminile. L’ungherese Katinka Hosszu ha letteralmente dominato la scena nei 400 misti di nuoto alle Olimpiadi di Rio 2016, stabilendo per giunta un nuovo strepitoso primato mondiale.
“E’ l’amore per quello che faccio che mi permette di allenarmi a certi ritmi e gareggiare a certi standard. Nient’altro”
E non avevamo dubbi. Katinka Hosszu, 27 anni, muscoli da maschiaccio, si allena regolarmente 9 ore al giorno, tra cui 6 al mattino e 3 al pomeriggio. Vive costantemente immersa in vasca e non c’è fine settimana che non gareggi, allenata dal marito e manager Shane Tusup. Dal 2012 è stata soprannominata “The Iron Lady” per le numerose gare e manifestazioni alle quali è solita partecipare. È la primatista mondiale in vasca corta e in vasca lunga in tutte le distanze dei misti e dei 100 e 200 m dorso. Detiene, inoltre, otto record europei e trentadue primati nazionali tra vasca corta e vasca lunga. In tutto questo c’è anche una laurea in psicologia ottenuta alla University of California. Questo per far capire in breve ai cari lettori chi sia Katinka Hosszu. Inutile fare un breve resoconto di tutte le medaglie presenti nel palmares di questa turbina umana, perchè finiremmo per occupare tutta la pagina.
Ma passiamo al dunque, ovvero ciò che è successo stanotte nella gara di 400 misti di nuoto femminile di Rio 2016. La lady di ferro ungherese ha condotto una gara strabiliante, senza mai mostrare il minimo calo di ritmo, ed è stata perfetta nelle frazioni a delfino e dorso. A Katinka mancava soltanto una medaglia d’oro olimpica per raggiungere la consacrazione definitiva, dopo le precedenti delusioni di Londra e Pechino. E lo ha ottenuto stupendo il mondo. La nuotatrice di Pecs a fine gara ha fatto fermare il cronometro a 4’26”36. Un tempo da record mondiale. Battuto quindi di ben 2 secondi il precedente primato stabilito dalla cinese Ye Shiwen a Londra nel 2012. Un record di cui si parlerà a lungo. “Ogni gara per me insegna qualcosa, ne vinco tante ma anche se ne perdo qualcosa aiuta tutto, ogni giorno mi sento più forte. E qui volevo diventare la più forte. Ci sono riuscita”. Queste sono state le parole rilasciate dalla campionessa a fine gara. Parole che testimoniano il fatto che The Iron Lady non ha solo muscoli di ferro. A essere di ferro infatti è soprattutto la sua determinazione, che la spinge a andare sempre oltre i suoi limiti. La Iron Lady aveva soltanto Rio 2016 in testa. E questa volta non ha tradito le attese, ma ha fatto vedere al mondo di cosa è capace.