TANIA CAGNOTTO, LA DAMA IN VOLO – Doppia cifra nella bacheca delle medaglie iridate per la bella bolzanina: dal Canada, all’Australia, dall’Italia alla Cina passando per la Spagna. Ora, in Russia, il traguardo più grande di tutti: quell’oro che nessuna donna del ‘Belpaese’ era ancora riuscita a conquistare. Piange Tania sul podio di Kazan, le lacrime scendono non appena capisce l’impresa della quale si è resa protagonista; mettendosi dietro, tra l’altro, le cinesi: due che insieme fanno 8 ori mondiali ed uno olimpico. L’artista poi completa l’opera tre giorni dopo quando si prende anche il bronzo dal trampolino tre metri vincendo grazie alla freddezza la sfida contro la canadese Abel. Anche Maicol Verzotto ringrazia la ‘regina dei tuffi’.
GIORGIO MINISINI, L’UOMO DEL SINCRO – Il romano è il futuro del nuoto sincronizzato. All’esordio del genere maschile ad un Mondiale Sincro, Minisini, riesce a portare a casa ben due medaglie di bronzo, con Manila Flamini e Mariangela Perrupato. Tanti sono gli ostacoli affrontati dagli uomini in tal disciplina ad iniziare dai pessimi commenti omofobi del governo russo; Minisini, a modo suo, ha risposto alla grande.
CAMILLE LACOURT, IL LIETO FINE – Da un ostacolo politico ad uno ben più grosso: Camille Lacourt la sua battaglia personale l’ha stravinta. La vita aveva dato tutto al nuotatore francese: bellezza, fama e lampi di gloria (con tre medaglie d’oro iridate ed altrettante europee). L’anno scorso però il destino ha presentato il conto:” Devi fermarti Lacourt, hai un tumore all’anca“. La tragica situazione però si è fortunatamente rivelata meno grave del previsto e Camille ha potuto riprendere la sua nuotata dorso verso l’oro (50 metri).
SIMONE RUFFINI, UNA PROPOSTA D’ORO – Chi ha detto che la proposta di matrimonio è un affare intimo di coppia? Dopo i bronzi di Budapest2010, il 25enne di Tolentino non è più riuscito ad esprimersi a livelli da podio. A Kazan però ha raggiunto un oro straordinario mettendosi dietro i più quotati Meyer (secondo) e Dratcev (settimo) ed insieme a Furlan (bronzo) hanno siglato una splendida doppietta. Basta sorprese? Figuriamoci, sul podio arriva la richiesta davanti a tutte le telecamere. Quel foglio stropicciato non avrà il valore materiale di un diamante ma una proposta così, quante volte l’avete vista? Aurora (Ponselè, anche lei nuotatrice sulle distanze) intanto ha detto sì, rendendo indimenticabile un Mondiale che l’aveva vista gareggiare sotto le aspettative.
HUNT VS SUPERMAN, SFIDA A 27 METRI DI QUOTA – Questa disciplina merita due focus. Ok, lo scenario non era paragonabile alle scogliere dalle quali si tuffano generalmente questi coraggiosi atleti. Ma la visibilità che questo Mondiale ha portato a tal movimento è stata ampia: allora il ceco Navratil raggiunge la finale travestendosi da Superman e lo spettacolo è assicurato nonostante le medaglie siano parecchio distanti.
L’inglese Gary Hunt, un vero ‘alieno’, ha dominato la gara: movimenti belli, puliti e difficili. Gli avversari hanno riconosciuto lo strapotere ed anzi hanno esultato, prostrandosi, per i suoi gesti tecnici al limite del normale. Come fanno gli amici, come fa chi condivide il rischio. Sorridendo, senza tensioni, come dovrebbe accadere più spesso nello sport.