NAPOLI – De Laurentiis sul San Paolo: “Giochiamo in un cesso”

Quando sul terreno di gioco per il Napoli di Sarri sembra cominciare ad andare tutto per il verso giusto, ecco nuove polemiche sorgere da un altro lato. Il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha rilasciato delle prolungate dichiarazioni a Radio Kiss Kiss, in riferimento alla questione dello stadio San Paolo, con il Comune di Napoli (nello specifico il sindaco De Magistris) che pare latitare di fronte alla decisione di concedere al club partenopeo la convenzione-ponte in vista della ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta.

L’ACCORDO ORIGINARIO – “De Magistris, a gennaio di nove mesi fa, è venuto a cena nel mio ufficio di Roma e io gli ho spiegato quello che avrei voluto fare. Messo a disposizione 20 milioni di euro e, con 30 punti, spiegato i lavori che avremmo fatto allo stadio. A lui brillavano gli occhi e ci siamo stretti la mano, accordandoci”, dice De Laurentiis. Che continua: “Cos’è  adesso questo voltafaccia? Io non ho idea. Questa città più la conosco e più la capisco e meno la capisco”.

“GIOCHIAMO IN UN CESSO” – Le parole che più lasciano il segno del leader maximo del Napoli sono però queste: “Noi giochiamo in un cesso, avremmo dovuto averlo gratis. Non potrebbero chiedere più di 550 mila euro l’anno, l’ha detto il Coni. Fregare noi significa fregare la città, il tifo, la povera gente che su una partita di calcio si sensibilizza e risolve le negatività della vita. Come si fa a essere il primo cittadino e non capire queste cose? L’altro giorno ci siamo abbracciati, non capisco questi alti e bassi. Se entro il 31 ottobre io non ho una convenzione ponte io il 2 novembre dichiarerò il de profundiis dello stadio San Paolo e mi vado a cercare un terreno per costruire un nuovo progetto. Non so cosa sia successo, sono disposto a parlarne con De Magistris non appena me ne verrà data la possibilità”.

 

 

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