CALCIO – Asta dei diritti tv truccata in favore di Mediaset

Lo scorso venerdì una pattuglia della Guardia di Finanza di Milano ha bussato alle porte dei più alti dirigenti del gruppo Mediaset. Tra questi vi erano Giorgio Giovetti (responsabile dei diritti sportivi Reti televisive italiane) e Marco Giordani (numero uno Rti). L’ordine era quello di raccogliere quante più tracce possibili su un presunto accordo occulto per quanto riguarda la spartizione dei diritti televisivi della Serie A nel triennio 2015-2018.
I due manager di Mediaset hanno scoperto in questo modo di essere indagati dalla procura di Milano per concorso in turbativa d’asta.

I DIRITTI TV DI MEDIASET — L’inchiesta colpisce dritto al cuore la Serie A dal momento che i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti riferita ai diritti televisivi assegnati nel giugno 2014 per il triennio 2015-18 va a toccare direttamente ciò che permette alla maggior parte dei club della massima serie di restare in vita.
I soldi ricavati dai diritti tv (circa 943 milioni di euro a stagione), infatti, rappresentano la maggior parte degli introiti delle società e consentono il pagamento degli stipendi e l’acquisto dei nuovi giocatori.
Proprio per l’importanza di questi diritti tv, le società da qualche anno si sono rivolte alla Infront di Marco Bogarelli. Il problema sta nel fatto che i club si sarebbero rivolti a lui in maniera illegale, almeno secondo la Procura di Milano.
Infatti, secondo i magistrati, Infront avrebbe in qualche modo pilotato il bando in favore di Mediaset, condizionando modalità e tempistiche dando anche luogo a “condotte potenzialmente restrittive della concorrenza poste in essere dagli operatori Sky, Rti (Mediaset, ndr) e Lega Calcio, nonché dell’advisor Infront Italy che cura gli aspetti relativi all’assegnazione dei diritti audiovisivi“.

FINANZIAMENTI OCCULTI PER GENOA E BARI – Attualmente la Procura sta indagando su un altro possibile reato: ostacolo all’attività degli organi di vigilanza nei confronti della Covisoc. Questa commissione ha il compito di visionare i bilanci delle società per permettere ai club l’iscrizione ai campionati.
Al momento le società accusate di presunti ritocchi al bilancio ci sono soprattutto Genoa e Bari. Il sospetto del pubblico ministero è che ci siano stati dei finanziamenti occulti da parte di Infront ed è per questo motivo che, sempre venerdì, la Guardia di Finanza ha bussato alle porte delle sedi di Genoa e Bari chiedendo alle società di esibire i documenti riguardanti i soldi ricevuti da queste operazioni.