Nel corso della presentazione ufficiale della candidatura della Francia per il Mondiale di Rugby 2023, la federazione transalpina ha fatto salire sul palco Dhyreille e Brayley, sette e otto anni, orfani di Jonah Lomu.
La giovane età dei bambini ha fatto indignare la Nuova Zelanda, mentre l’Irlanda ha accusato i francesi di cinismo.
Le fils de Jonah Lomu au soutien de la France pour la Coupe du monde 2023 https://t.co/7CmCtt7jQn pic.twitter.com/Fla8Tv5tLW
— L’ÉQUIPE (@lequipe) 21 settembre 2017
Quello che doveva essere l’asso nella manica della federazione francese rischia invece di diventare un boomerang. Nella giornata di lunedì a Londra si è svolta la cerimonia della presentazione ufficiale delle candidature per ospitare il Mondiale di Rugby 2023: le nazioni in corsa sono Irlanda, Sudafrica ed, appunto, Francia.
Ed è proprio in questa circostanza che la federazione francese è stata accusata di cinismo: la Francia ha presentato la propria candidatura portando sul palco anche Dhyreille e Brayley Lomu, figli di Jonah, insieme alla madre Nadene. I bambini hanno rispettivamente sette e otto anni e due anni fa hanno perso il padre, mito del rugby mondiale.
Il giornalista neozelandese, Tony Smith, si è espresso così sulla scelta della federazione francese: “Se i figli di Lomu fossero stati teenager, la questione sarebbe stata diversa. Ma Brayley aveva sei anni quando ha perso il padre, e Dhyreille cinque. Il loro coinvolgimento rischia di essere definito con una parola comune a inglese e francese: exploitation (sfruttamento, ndr)”.
Jack O’Toole, dell’Irish Independent, si è così espresso: “Quando porti due bambini fuori dal loro paese, dall’altra parte del mondo, e li metti sotto i riflettori per far emergere il loro legame col loro padre scomparso, tutto ciò è disperatamente cinico e triste”.