PALLANUOTO – Mondiali Kazan 2015: il passato, il presente e la polemica. Il futuro è pronto

In fin dei ‘Conti’ sarebbe triste pensare che questo Mondiale possa entrare nella storia azzurra per una polemica, strascico di antichi dissapori esplosi soltanto l’indomani della rassegna iridata. In acqua le formazioni italiane hanno dato sfoggio di ottimi numeri, contorno di vittorie importanti. Il risultato è stato quasi lo stesso per entrambe ma tra Setterosa e Settebello intercorre un metallo che è un salto netto: i percorsi sono stati completamente differenti, tenendo a riferimento alcuni punti in comune.

SETTEROSA, LA PAURA DELL’ELIMINAZIONE DIRETTA – Il Mondiale delle ragazze di Conti parte fortissimo con una vittoria meritata, nella fase a gironi, sulle statunitensi dominatrici assoluto del torneo, sulla carta e sul campo. Tanto per dare i numeri: la squadra di Kirkorian ha perso, nella competizione, soltanto la sfida contro il Setterosa (10-9) e, in generale, soltanto l’Ungheria è riuscita a violare la loro porta sette volte.
Negli scontri diretti la difficoltà è sembrata più ‘interna’ alle italiane: la Grecia era un cliente scomodissimo, così come lo olandesi e le australiane, ebbene le azzurre sembravano troppo spaventate dal fatto che con una sconfitta non ci sarebbe stato ritorno. In particolare contro le Oranje, compagine che non trovava il podio iridato da Perth’98, raggiungendo al massimo un quinto posto a Roma, in tutto questo tempo; non sono apparse una squadra ‘simpatica’: troppo schiaccianti contro le deboli (22-1 sul Sudafrica ai gironi e 21-1 sul Kazakistan agli ottavi) ed asserragliate in difesa quando si trattava di affrontare formazioni di maggiore caratura. Ha avuto ragione ai rigori, come agli Europei di Budapest dell’anno scorso,  il team dell’ex Padova Klaassen.
Scivolata la paura iniziale, con partenza ad handicap, la sfida contro l’Australia ha premiato le nostre trascinate da un’eterna DiMario che valuterà il suo cammino verso Rio de Janeiro, non perdere la sua luce sarebbe un grande acquisto.
Un bronzo costruito partendo dalla porta dove Gorlero ha dimostrato il suo grande valore e Teani ha confermato che è difficile trovare ‘numeri 13’ più forti di lei. Meritati gli applausi per Bianconi e Radicchi; così come quelli per Tabani che a 20 anni può già vantare un alto minutaggio in una competizione iridata.

Celebration ITALY bronze medal AUSTRALIA vs ITALY  AUS vs ITA Waterpolo - Women's classification 4th-3rd place match Day 15 07/08/2015 XVI FINA World Championships Aquatics Swimming Kazan Tatarstan RUS July 24 - Aug. 9 2015  Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto

SETTEBELLO, GAGLIARDO E SFORTUNATO – Il giorno successivo alla vittoria del Setterosa sulla Grecia, l’affermazione più convincente assieme all’ok contro gli USA, anche il Settebello faceva sognare gli italiani sconfiggendo l’Ungheria, campione del mondo in carica. Una vittoria quasi inaspettata visto il cammino un po’ a rilento degli uomini di Campagna che invece sono apparsi più convincenti nella fase ad eliminazione diretta, visto che la competizione non era cominciata nel migliore dei modi con due sconfitte in tre partite nella fase a gironi.
Il k.o. definitivo è arrivato ad opera di una Serbia fortissima: poche volte nella storia di questo sport si era registrato un tale distacco (tecnico e atletico soprattutto) tra la vincente dell’oro iridato ed il resto delle squadre. Tutto sommato un 10-6 onorevole, anche se un po’ bugiardo.
Un po’ di rammarico rimane per la finalina persa ai rigori contro gli ellenici, due sconfitte di misure su due nel torneo, che lascia un grosso peso vista la qualificazione per Rio scivolata via momentaneamente. Forse un mancino in rosa avrebbe cambiato qualcosa…
Ha mostrato, una volta di più, le sue grandi doti Stefano Tempesti, è ufficialmente esploso Luongo  (classe ’90) e DiFulvio (1993) ha sfruttato al meglio la vetrina mondiale: il futuro promette cielo sereno.

LA POLEMICA, IL FUMO DELLA CONSTATAZIONE – Come accade spesso, le polemiche sono  fumo che si addensa in un post-gara intenso.
Tutto nasce da alcune semplici constatazioni dell’ex centroboa, oro olimpico, Giusi Malato che intervistata attribuisce alcune delle colpe, nelle sconfitta contro l’Olanda, a Frassinetti ed Emmolo oltre che, principalmente, al ct. Parole schiette ma nulla di particolarmente crudele che non vada al di là del parere tecnico.
La replica di Conti arriva nel post partita che porta il bronzo e l’Italia sul podio, 12 anni dopo l’argento di Barcellona. Come un condottiero ed un padre difende le proprie atlete ed alla fine scappa la frase:” Ora è più difficile vincere rispetto 15 anni fa.” Probabilmente senza l’adrenalina della vittoria in corpo avrebbe evitato l’uscita ma in fondo sono le stesse parole dette dal Presidente del Coni Malagò lo scorso ottobre. Poi la lettera del Setterosa, targato 2000, pesante, forse troppo, ma con concetti franchi e diretti, lanciati anche dal guru Formiconi. Per ora Conti ha avuto il buongusto di tacere: non perchè possa avere torto o ragione ma perchè le parole fanno male ad una pallanuoto in crescita.