CHAMPIONS LEAGUE – Guida all’andata di Atletico Madrid-Bayern Monaco

Ieri sera a Manchester lo scialbo 0-0 della prima semifinale d’andata di Champions League ha deluso e annoiato. Oggi ci aspettiamo ben altro nello scontro che vede fronteggiarsi Atletico MadridBayern Monaco. Il ritorno di Pep Guardiola a Madrid, ancora da avversario; la macchina difensiva perfetta di Diego Simeone a renderne vano il possesso palla. Questa sera speriamo di rifarci dello spettacolo andato perduto tra Manchester City e Real Madrid.

FILOSOFIE

Se a qualcuno non fosse bastata la contrapposizione tra lo stile Barçelona e il Cholismo andata in scena nei quarti di finale – e che ha visto trionfare il secondo sul primo -, questa sera avremo una seconda dimostrazione. Se a qualcuno non fosse bastato che il contropiede dell’Atletico abbia rispedito a casa il possesso dei Blaugrana, l’urna ha voluto estremizzare il dilemma alla sua radice. La “radice”, cioè il promotore di quello stile di gioco a Barcellona, si chiama Pep Guardiola, quello del tiqui-taqua per intenderci. Adesso allena il Bayern Monaco, ma non ha cambiato filosofia calcistica: l’estetica sta nel possesso rapido ed estenuante del pallone, che vanifica la corsa degli avversari, li attira a sé e crea gli spazi per ferirli. Inoltre tenere la palla significa dare meno opportunità agli avversari di segnare, facile. L’avversario di questa sera però è Simeone, uno che ha fatto della tattica difensiva una filosofia stante a sé da impiantare nei propri giocatori, utilizzata di volta in volta per colpire diversamente a seconda dei punti deboli dell’avversario che si trova davanti.

Il punto è che il canovaccio della gara sembra già perfettamente segnato: qualcuno manterrà il possesso per più tempo, gli altri dovranno ripartire. Ma se fosse così semplice l’Atletico non avrebbe eliminato Messi, Neymar, Suarez e compagni. Così come, se si trattasse di solo possesso, il Bayern non avrebbe potuto rimontare lo 0-2 casalingo che maturava agli ottavi contro la Juventus fino al 73′ minuto.

DETTAGLI
E allora da questi due maestri – opposti, ma ugualmente geniali – della tattica ci aspettiamo che la partita si decida su alcune importantissime piccolezze. Guardiola in conferenza stampa ha rifatto il giochino che ho già descritto prima del ritorno dei quarti di finale: riempire di tanti complimenti l’avversario, dichiararlo fortissimo per rifulgere ancora di più ad impresa compiuta. Questa volta però, con i medesimi intenti, ha forse minimizzato. Ha detto: “Sarà difficilissimo, ormai giocare contro l’Atletico è come giocare con Barcellona o Real”. Non proprio, Pep. A pensarci bene, probabilmente avresti preferito affrontare una qualsiasi di queste altre due. Nessuno al mondo fa del chiudere gli spazi in difesa un’arte vera e propria quanto l’Atletico di Simeone. E d’altra parte non c’è al mondo una tipologia di partita che le squadre di Guardiola soffrano più di questa. Contro l’Inter nel 2010, sempre in semifinale, quando allenava il Barcellona; contro il Chelsea di Di Matteo, ancora in semifinale, nel 2012. Pep ricorderà certamente meglio di noi. Quindi non è esattamente come giocare contro Barcellona o Real, è molto peggio. Sono i due poli opposti che si attraggono inevitabilmente, ognuno dei quali è nato nell’intento ideale di contrastare l’altro, almeno teoricamente.

Guardiola fa un gioco che varia poco al variare dell’avversario, è un approccio che si potrebbe definire spavaldo, quasi pieno di sé, che ovviamente ha degli accorgimenti a seconda di chi fronteggia, ma non si vuole abbassare allo studio meticoloso dell’altro, lavora solo e soltanto su se stesso, per fare del suo punto di forza il punto debole di chiunque. Simeone tutto il contrario; è l’espressione calcistica dell’umiltà che deriva dallo studio dei punti deboli dei rivali, è l’uomo che nei quarti contro il Barcellona ha indirizzato tutti i rinvii della sua squadra nella zona di Jordi Alba per avere il predominio fisico e impostare il contropiede direttamente dalla zona offensiva. Una definizione che racchiude in sé un controsenso inspiegabile.

Questo e molto altro avremo occasione di ammirare questa sera. Scegliere da che parte stare non è possibile, si tratta di atteggiamenti già connaturati alla nostra indole. A voi non rimane che assecondarli.